giovedì 5 novembre 2009

Sfogliando vecchi file..

Ho capito che in questo mondo esistono tre tipi di persone: i veri, i falsi, e gli ipocriti.

Ognuna di queste categorie poi possiede un’infinità di sfumature, livelli e sottogruppi.

Esattamente come un grande armadio, dove all’interno ci puoi trovare cassettoni, cassetti più piccoli, altre ante e così via.

In alto si trova il cassetto dei veri: è un cassetto colorato di bianco, bianco splendente, bianco puro, bianco casto, bianco pulito. Il bianco della sincerità.

Questo genere di persone è il tipo di cui ti puoi fidare ciecamente, è il genere di persone al quale puoi dire un segreto senza preoccuparti di sentirlo raccontato in giro dieci minuti dopo, come fosse la notizia del giorno.

Una persona vera nella mia testa è associata al bianco proprio per questo motivo: non è macchiata di cattiveria, di ignoranza, di bugie.

Non è stata corrotta dallo schifo che qualcuno ultimamente ha il coraggio di chiamare ancora “mondo”.
Possiede una forza interiore che gli permette di andare aldilà di tutto ciò, di affrontare questo mondo senza farsi sporcare dal male che esso contiene.

Persone così sono assai rare, ed ancor più raro e straordinario è l’avere la fortuna di trovarne una e sapere come tenerla accanto a sè.

Perché spesso siamo noi i primi a non essere bianchi, e a macchiare di conseguenza chi ci circonda.

Studiando arte ho appreso che il bianco è l’insieme di tutti i colori; è luce.

Ebbene sì, persone vere sono l’insieme di tutto ciò che è perfetto: i colori, la bellezza. Proprio per questo motivo sono rare quanto incredibili.

Poi ci sono le persone false nel cassetto sottostante, che la mia testa invece associa al grigio.

Grigio sporco, macchiato, impuro, danneggiato, grigio inquinato.

Coloro sono i portatori di menzogne e crudeltà.

Perché non il nero allora?

Semplice. Essi hanno la consapevolezza di ciò che compiono e non si vergognano di mostrarsi così come sono, nella loro stupidità e cattiveria.

Quindi grigio, un colore a metà, che non è né nero né bianco.

Inutile, ignobile.

Sa di non valere ma non se ne fa un problema, e persevera per la sua strada.

Si è lasciato corrompere dalla società moderna, dal mondo, perché ha capito che ormai solo facendosi trascinare dalla feccia potrà diventare qualcuno, e sperare di essere ricordato un giorno.

Si tratta di un cassetto impolverito, sudicio, dove giacciono ragnatele di bugie, tessute da ragni maligni che si sfamano di ingenuità e bontà.

“Non c’è niente di peggio” direte voi.

E invece .

Purtroppo.

Rimane l’ultimo cassetto.

Peggiore del precedente, che non meriterebbe nemmeno di far parte dell’armadio.

Ipocrisia.

Leggendo un vocabolario ho trovato questa definizione: “capacità di simulare sentimenti lodevoli allo scopo di ingannare per ottenerne la simpatia o i favori – Falsità, doppiezza.”


NERO.

Nero buio, nero vuoto, nero inesistente, nero opaco, nero tenebra.

Un cassetto completamente nero, popolato da persone che corrispondono alla descrizione appena citata.

Le peggiori in assoluto, a causa delle quali spesso il bianco si trasforma in grigio.

Ti capita di incontrare qualcuno e vedere al suo interno solamente bianco.
Vedere un essere puro, integro, limpido.

Affidargli la tua stessa vita, aprire il tuo cuore e porlo nelle sue mani.


E quando meno te lo aspetti..

Un pugno nello stomaco.

Un ala spezzata.

Una lampadina bruciata.

Un ginocchio sbucciato.

Ti coglie all’improvviso, di botto.

Ti scombussola, ti scuote, ti confonde.

E il nero si intromette

E il bianco diventa grigio

E le tue certezze cedono
E i tuoi castelli crollano

E la sua purezza svanisce

E la sua crudeltà affiora

E..

E..

E ti trovi davanti un IPOCRITA.

Una persona che ti mostra il bianco solo per averti, per tradirti, per sfruttarti.

Manipolatore di sentimenti.

Corruttore di anime.





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